Il ricordo

Birocchi: “Il Papa ci ha indicato la Speranza come strada da seguire” L'ex presidente dell'Ordine dei giornalisti della Sardegna ai microfoni di Radio Kalaritana

 

La comunicazione è stato uno dei temi più importanti del pontificato di Papa Francesco. Con parole per i giornalisti che sono state importanti per il lavoro quotidiano e non solo. Francesco Birocchi, ex presidente dell’Ordine dei giornalisti della Sardegna, è intervenuto ai microfoni di Radio Kalaritana sul tema.

Una via da seguire

«Penso che questo sia il momento della tristezza e del dolore per la scomparsa di un Papa che in tanti hanno sentito come un familiare – ha detto l’ex presidente dell’Odg isolano – Un uomo che ha saputo essere vicino all’umanità e a ognuno di noi. Credo però anche che nelle prossime ore si comincerà a capire la grandezza di quest’uomo nel mondo. Papa Francesco ci ha indicato una strada, degli obiettivi, a cominciare dall’ultimo Giubileo. In un tempo di tragedie infinite, lui ci ha indicato la strada da seguire, quella della Speranza».

Il rapporto con i giornalisti e con il mondo

«Ci è stato sempre vicino, con parole di incoraggiamento ma anche di rimprovero quando necessario – ha raccontato Birocchi – Come si fa alle persone a cui si vuole bene, a cui non si nasconde niente. L’ indirizzo per la prossima giornata delle Comunicazioni sociali, riguarda la violenza del linguaggio nella comunicazione. Se ci pensiamo è un elemento che ci interpella profondamente. Si tratta di un altro insegnamento del Papa. Andando avanti con i giorni ne scopriremo altri aspetti che rimarranno nella storia. Pensavo in questi momenti allo scorso Giubileo, quello straordinario della Misericordia. Il Papa andò ad aprire la Porta Santa nella Repubblica Centrafricana. Una denunzia di una forza incredibile, che non ha avuto eguali, in un Paese impoverito dallo sfruttamento delle sue risorse. L’immagine di un mondo ingiusto».

Il messaggio di pace e il ricordo personale

«Il Papa – ha affermato Birocchi – ha parlato di terza guerra mondiale, non dichiarata ufficialmente ma in corso sotto i nostri occhi quotidianamente. Lui è sempre stato in prima fila, per ricordare ai governanti che con la guerra non si è mai risolto niente. Più si studiano le sue parole, più si capisce quanto fosse profondo il suo messaggio, a partire dalla pace. Per non parlare poi della povertà. Papa Francesco ci ha aiutato a capire il mondo, il senso della vita e di quello che raccontiamo,  a consumare la suola delle scarpe – come ci ricordò in una lettera – per camminare e vedere cosa succede veramente nel mondo. Personalmente, poi, mi ha sempre colpito la sua volontà di stringere le mani a ogni partecipante di ogni incontro. L’essere presente e vicino alle persone era una caratteristica a cui non sapeva rinunciare».