È stato recentemente istituito in Diocesi il Coordinamento delle scuole cattoliche e di ispirazione cristiana, all’interno dell’Ufficio per la Pastorale scolastica, a cui fa capo. L’arcivescovo Giuseppe Baturi negli ultimi anni ha posto un’attenzione particolare al tema educativo e all’emergenza educativa. Questo impegno ha preso ispirazione dalle parole di Benedetto XVI, il quale già quindici anni fa sottolineava l’importanza di un’educazione che aprisse i giovani alla verità e alla realtà, evitando compromessi con aspetti superficiali della vita. Per monsignor Baturi «l’educazione non deve limitarsi a trasmettere nozioni e competenze, ma deve offrire una sapienza di vita appresa dagli adulti stessi».
Quali sono i segnali di questa emergenza educativa?
Il fenomeno si manifesta in una società incapace di trasmettere ragioni di vita e di speranza, generando fragilità e crepe nel tessuto sociale. Per affrontare questa sfida, lo scorso anno la Diocesi ha promosso incontri con le scuole cattoliche, coinvolgendo tutte le componenti: docenti, dirigenti, genitori e studenti. Da questi incontri è emersa la necessità di un aiuto reciproco e di una collaborazione più stretta tra le scuole cattoliche, finalizzata al rafforzamento della loro identità e legittimità all’interno di una società plurale.
Perché è nato il coordinamento delle scuole cattoliche?
Il coordinamento nasce come espressione di stima per l’operato di queste realtà, le quali non solo offrono un’istruzione di qualità, ma propongono anche un progetto educativo fondato sulla fede.
Quali sono gli obiettivi principali di questo coordinamento?
Questo progetto educativo si sviluppa su diversi piani. Si intende promuovere una maggiore attenzione da parte delle istituzioni nei confronti delle scuole cattoliche, supportare l’inclusione e l’accoglienza di studenti con disabilità, approfondire l’identità della scuola cattolica e partecipare attivamente alla missione della Chiesa nell’educazione dei giovani. Un altro obiettivo è la formazione continua dei docenti affinché il messaggio cristiano permei non solo l’istruzione, ma l’educazione in senso lato. Inoltre, si vuole creare una rete di supporto tra scuole cattoliche per affrontare le difficoltà, garantire la continuità delle scuole nate da specifici carismi religiosi con il coinvolgimento di figure laicali e professionali, e favorire la collaborazione tra scuole dello stesso territorio o di territori differenti.
Come sarà strutturato il coordinamento?
Il coordinamento coinvolgerà tutte le scuole cattoliche riconosciute dall’autorità ecclesiale, oltre a quelle di ispirazione cristiana gestite da cooperative, laici o insegnanti. Saranno individuate priorità di azione e verrà istituito un tavolo di coordinamento con un coordinatore nominato all’interno dell’ufficio scuola di pastorale scolastica. Questo tavolo sarà supportato da quattro rappresentanti delle diverse realtà scolastiche presenti nel territorio.
Quali saranno i temi principali su cui si concentrerà il coordinamento?
I temi fondamentali saranno la difesa e la promozione dell’identità della scuola cattolica, la formazione dei docenti e il supporto nei momenti di transizione e difficoltà, che possono essere di natura economica, organizzativa o legata all’aggiornamento del personale.
Quale sarà il ruolo della comunità ecclesiale in questo progetto?
Un aspetto cruciale del coordinamento è il rafforzamento del legame tra le scuole cattoliche e la comunità ecclesiale. Questo rapporto deve essere biunivoco: le scuole cattoliche devono aprirsi maggiormente alla realtà ecclesiale del territorio e la comunità ecclesiale deve sostenere attivamente le scuole cattoliche, riconoscendone il valore educativo.
Che impatto si spera di ottenere con questo coordinamento?
L’azione del coordinamento mira a incentivare un impegno più profondo dell’intera comunità cristiana nel compito educativo. Questo può avvenire attraverso il supporto agli studenti con attività di aiuto allo studio e incontri culturali, la promozione di college universitari e una presenza educativa nelle scuole di ogni ordine e grado. L’educazione è una missione fondamentale della Chiesa e, attraverso questo coordinamento, si vuole garantire che le scuole cattoliche possano continuare a essere una risorsa essenziale per la crescita delle nuove generazioni, mantenendo viva la loro identità e rispondendo alle sfide del presente e del futuro.
Maria Luisa Secchi
(Da Kalaritana Avvenire del 16 febbraio)
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