LAVORO

Serra (Confartigianato): “Il lavoro sia più di un mezzo di semplice sostentamento” L'intervento, ai microfoni di Radio Kalaritana, del segretario regionale dell'organizzazione che riunisce le imprese artigiane

Daniele Serra e Giacomo Meloni, segretario e presidente di Confartigianato Sardegna

Anche le piccole e medie imprese artigianali si preparano al primo maggio. La festa dei lavoratori riguarda infatti anche le 66mila persone impiegate nel settore artigianale e delle pmi in Sardegna.

Non solo sostentamento

«L’ appuntamento del primo maggio – ha commentato ai microfoni di Radio Kalaritana il segretario di Confartigianato Sardegna Daniele Serra – ci ricorda un principio fondamentale: il lavoro è e deve essere molto di più di un mezzo di semplice sostentamento. È una parte integrante della dignità dell’uomo, della sua crescita, della sua realizzazione. E in questo contesto le imprese artigiane sarde rappresentano il modello esemplare di come l’occupazione possa essere buona, sicura e stabile. Perché nell’artigianato, quindi nella piccola e media impresa, si trova una dimensione diversa rispetto a quella di grandi gruppi, in cui il rapporto tra il titolare e il dipendente è molto più familiare. Il titolare conosce e integra i lavoratori come se fossero di famiglia, conosce le speranze di chi lavora con lui o lei e cerca di accompagnarle fin dove possibile».

Laboratorio di esperienze

La forza delle imprese artigiane è anche rappresentata dalla possibilità di adeguamento, nonostante le sfide che mettano alla prova il settore.

«Le piccole imprese artigiane – ha spiegato il segretario di Confartigianato – rappresentano uno dei pilastri dell’economia isolana, distribuito peraltro su tutto il territorio, abbracciando le più varie tipologie di attività. Rappresentano quindi una parte molto importante sia dell’economia ma anche della società. Oggi cerchiamo di far capire, peraltro, che le imprese artigiane devono in qualche modo adeguarsi ai tempi. C’è una necessità sempre più marcata da parte dei lavoratori di combinare un mix ideale tra aspetti lavorativi e tempo libero: da questo punto di vista l’impresa artigiana è anche un laboratorio, vista la vicinanza tra imprenditore e lavoratore».

Il rapporto tra le due parti in gioco può però ancora migliorare.

«Già ora – ha proseguito Serra – le buone pratiche non mancano: non è raro trovare un dipendente che poi sostituisce l’imprenditore quando magari va in pensione, oppure lo affianca, diventando una sorta di braccio destro. Va detto poi che la formazione è fondamentale, specie in tempi di cambiamento repentino: il miglior luogo in cui farla è comunque l’impresa, proprio perché mettendo le mani in pasta a fianco a chi l’impresa l’ha già sostenuta si fanno le esperienze migliori. Anche per questo il matching tra domanda di lavoro e offerta può trovarsi soprattutto se si individuano percorsi vicini a quelle che sono richieste dalle imprese, figure professionali specifiche e qualificate come sempre più vengono richieste, poi facendo esperienze proprio in azienda».

Sguardo estivo

Con il mese di maggio si avvicina l’apertura delle porte alla stagione più calda anche sul fronte del lavoro.

«Ci aspettiamo comunque un’estate interessante, le nostre imprese sono pronte. Vi è, non solo in Sardegna, il problema di carenza e difficoltà nel reperire manodopera specializzata. Da questo punto di vista occorre fare uno sforzo anche sulla narrazione, nel senso che molto spesso il lavoro artigiano viene visto come un lavoro di serie B, ma non è così. È un lavoro di serie A, che contribuisce non solo a sostenere la famiglia ma anche a sviluppare le proprie ambizioni e passioni».


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