L’emozione dei poveri durante l’ultimo saluto a Papa Francesco Tra loro anche gli ospiti dei centri di accoglienza della Caritas di Roma. La sera, l’incontro con i partecipanti al Giubileo

Tra i poveri che hanno dato l’ultimo saluto a Papa Francesco lo scorso sabato nella Basilica di Santa Maria Maggiore anche una decina di ospiti dei centri di accoglienza della Caritas diocesana di Roma.

«Quasi tutti avevano già conosciuto Papa Francesco – spiega Alberto Colaiacomo, responsabile comunicazione della Caritas diocesana di Roma – , perché sono tra coloro che il Papa invitava ai pranzi organizzati in occasione della Giornata mondiale dei poveri in Vaticano, o che aveva incontrato durante le sue visite nelle strutture. Senza dimora, detenuti, vittime di tratta e sfruttamento sessuale, malati, rifugiati: tutte quelle fragilità a cui il Papa è sempre stato vicino». Un momento toccante organizzato dal Vescovo mons. Benoni Ambarus, delegato per la Carità della Diocesi di Roma, in rete con diverse realtà caritative, tra cui anche  l’elemosineria apostolica  del Vaticano.

«Per loro è stato importante riuscire ad avvicinarsi al feretro del Papa e a portare i loro fiori, poi sistemati dai bambini – continua Colaiacomo -. Un altro momento emozionante è avvenuto in seguito, quando sono rientrati nei centri Caritas, e si sono incontrati con gli adolescenti ospitati nella Cittadella della Carità- negli spazi in genere dedicati alle attività di formazione e ascolto – in occasione del Giubileo a loro dedicato: qui i poveri hanno raccontato ai ragazzi le loro emozioni, e questi ultimi, attraverso le loro storie, hanno potuto conoscere l’impegno della Caritas nell’accoglienza: uno scambio all’insegna della fecondità e conoscenza reciproca».

 


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