il ricordo

Papa Francesco: una giornata di fede e speranza a Cagliari Il 22 settembre 2013 il Pontefice incontrò lavoratori, giovani e fragilità, lasciando un'eredità viva e profonda

Un momento della visita di papa Francesco a Cagliari

Il 22 settembre 2013 Cagliari accolse Papa Francesco in una giornata carica di emozione, attesa e partecipazione. Fu una visita breve, intensa e memorabile. L’annuncio lo aveva dato lui stesso in Piazza San Pietro, nel mese di maggio, ad appena due mesi dalla sua elezione, durante la visita ad limina dei vescovi sardi. In quel contesto spiegò con affetto il motivo della scelta: il legame profondo tra Cagliari e la sua città natale, Buenos Aires, che prende nome proprio da Nostra Signora di Bonaria. Il Pontefice, pellegrino tra i pellegrini, giunse dunque al Santuario della Madonna di Bonaria, a cui si dichiarò profondamente devoto. Un legame affettivo e spirituale che rese la visita ancora più significativa. Ma al centro, fin dal primo istante, ci fu il popolo sardo: con la sua fede profonda, la sua storia, le sue ferite e le sue speranze.

Come responsabile della struttura comunicativa dell’evento, ho avuto l’onore e l’onere di curare una parte significativa della macchina organizzativa, costruita attorno al desiderio di garantire a tutti un’esperienza autentica, viva, condivisa. Pur svolgendosi nel contesto del solo capoluogo, ci impegnammo a darle una reale dimensione regionale, coinvolgendo diocesi, realtà sociali e rappresentanze provenienti da tutta la Sardegna. Ogni dettaglio – dai percorsi informativi alla copertura mediatica – fu pensato per favorire l’incontro, l’ascolto e la partecipazione, in un clima di sobrietà e fraternità.

Il momento che più porto nel cuore è quello che, in qualità di direttore dell’Ufficio diocesano per la pastorale sociale e del lavoro, ho avuto la responsabilità di preparare: l’incontro di papa Francesco con il mondo del lavoro, il primo atto dell’intera giornata. In via Roma, davanti al Largo Carlo Felice, si raccolsero migliaia di persone: operai, disoccupati, giovani, imprenditori, precari, rappresentanti del sindacato. Un’assemblea viva e vera, che portava con sé la fatica della crisi economica e la dignità della lotta quotidiana. Papa Francesco ascoltò le testimonianze con attenzione profonda. Poi parlò a braccio, con parole forti e dirette: «Per difendere questo sistema economico idolatrico si instaura la “cultura dello scarto”. Vogliamo un sistema giusto! Un sistema che ci faccia andare avanti tutti. Non lasciatevi rubare la speranza!».

Non fu un discorso formale: fu un grido, una carezza, una denuncia e un incoraggiamento insieme. Parole che ancora oggi risuonano nella memoria collettiva, e che fecero vibrare il cuore della città e del mondo intero. Quella mattina proseguì con la Messa al Santuario di Bonaria, seguita, nel pomeriggio, dal toccante incontro in Cattedrale con le fragilità: poveri, carcerati, operatori di carità e volontari.

di Giulio Madeddu

Dal Kalaritana Avvenire di domenica 27 maggio


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