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La donna come portatrice di pace, cura, rinnovamento: a ricordare la centralità della figura femminile per Papa Francesco, è Suor Rita Lai, vicedirettrice dell’Ufficio diocesano della vita consacrata, docente di antropologia e delegata regionale dell’Usmi per la famiglia, ospite stamattina a Radio Kalaritana. «Papa Francesco -spiega Suor Rita Lai – ha messo la figura della donna al centro della vita della Chiesa e della società: un impegno portato avanti con parole forti, gesti concreti e un pensiero teologico profondo, sempre ispirato al Vangelo e alla figura di Maria». Viene in mente «la frase semplice ma potentissima “La donna è colei che fa bello il modo”, con cui il Santo Padre ha riassunto come per lui, la donna, sia sorgente di armonia, di bellezza, di salvezza. È madre, è custode, è presenza viva del Vangelo».
Un pensiero capace di unire la teologia più profonda all’attualità, con «il richiamo della sacralità della corporeità femminile, principio dell’incarnazione stessa – continua la vicedirettrice – .Da qui nasce la ferma condanna del Papa a ogni forma di violenza sul corpo della donna, una profanazione non solo dell’umanità, ma di Cristo stesso (nato da donna)». Ancora, l’urgenza più volte richiamata dal Santo Padre di sviluppare una vera “teologia della donna”, «a cui ha dato seguito con la nomina di donne che oggi ricoprono ruoli di primo piano nella Chiesa, oltre che nella comunicazione vaticana».
«Ma la rivoluzione di Francesco – spiega la vicedirettrice – è soprattutto quella della tenerezza, che affonda le radici nella sua vita personale, correlata anch’essa a una figura femminile: a quella della nonna Rosa, presenza fondamentale nella sua infanzia, dalla quale ha appreso l’importanza della premura, della fede vissuta nel quotidiano. È da questa eredità che nasce la sua visione della donna come portatrice di cura, pace e rinnovamento».
«Il Papa diceva “La Chiesa è donna” – aggiunge Suor Lai- : il volto della Chiesa è materno, accogliente, capace di rigenerare». Inoltre, diceva: “La pace è donna”, perché la donna è abbraccio che include, coraggio che dona, grazia che rinnova. Ed è proprio in questa visione che il messaggio di Papa Francesco si fa universale: la donna non è contrapposta all’uomo, ma è parte essenziale di un disegno armonico, capace di fare nuovo il mondo, nella Chiesa come nella società».