
Nelle scorse ore, durante la diretta di Radio Kalaritana in cui si è ricordata la figura di Papa Francesco, ai microfoni è intervenuto Don Davide Collu parroco di San Luca Evangelista a Quartu Sant’Elena, cerimoniere arcivescovile, liturgista e referente diocesano per il Giubileo.
Le parole
«Papa Francesco – ha spiegato don Collu – è un Papa che sicuramente ha lasciato un segno di grande novità nel tempo che abbiamo vissuto con lui e nel tempo che stiamo vivendo. Oggi vediamo come il tempo di Dio incontra il tempo degli uomini. Siamo dentro quel periodo bellissimo dell’ottava di Pasqua, in cui sentiamo i Vangeli delle apparizioni del risorto. Un’ottava di Pasqua che noi stiamo vivendo dentro il tempo del Giubileo, che Papa Francesco ha voluto fosse della Speranza. Oggi (ieri, ndr) questa notizia sembra scombussolare questo tempo, che invece si sposa e si irradia di luce. Lui è stato un uomo di speranza e resterà tale in tante situazioni buie. La sua morte arriva proprio nel tempo più bello della Speranza, quello dell’Annuncio della Pasqua. Credo che davvero questo sia un segno straordinario di come Dio incontri il tempo dell’uomo e lo irradi della sua luce e della sua provvidenza».
La scomparsa del Pontefice è avvenuta nei giorni precedenti al Giubileo dei Giovani. Un altro segno importante.
«Credo sempre di più ai segni che Dio in maniera provvidenziale continua a donarci – ha affermato Don Collu – Papa Francesco era legato al tema del Giubileo, ma bisogna fare attenzione al titolo che ci sta accompagnando: pellegrini. Credo che anche davanti ai ragazzi, che sono sempre pronti ad accogliere sempre le sfide, è importante dire che non è tutto certezza umana. Questo è un pellegrinaggio, che va speso nella speranza, nell’efficacia dell’amore e della carità attraverso anche l’esempio di Papa Francesco»
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