
Una maggiore consapevolezza del ruolo delle donne nella lotta di Liberazione. Questo uno degli obiettivi dell’iniziativa del Comune di Cagliari, proposta dalla commissione Pari Opportunità guidata dalla consigliera Chiara Cocco, che dedicherà alla memoria di diverse protagoniste della Resistenza alcune aree della città.
Protagoniste da ricordare
Spesso dimenticate o invitate a mettersi da parte, le donne ebbero un ruolo cruciale nella Resistenza che portò ottant’anni fa alla Liberazione dalla dittatura fascista e dall’occupazione nazista. Per questo il Consiglio Comunale si è espresso in maniera positiva sulla proposta che ha visto la collaborazione tra più esponenti del Consiglio e l’associazione Toponomastica Femminile.
I luoghi
Saranno tre gli spazi pubblici dedicati a donne che si distinsero nella lotta antifascista, ma anche nel processo di crescita culturale e democratica del Paese in ambiti differenti.
- Le Staffette Partigiane: in corrispondenza del ponte ciclopedonale tra Su Siccu e Sant’Elia (il cosiddetto “ponte rosso”);
- Laura Conti: partigiana, medico e ambientalista, a cui sarà dedicata l’area nei pressi dell’anfiteatro del parco di Terramaini;
- Fausta Cialente: giornalista, scrittrice e antifascista, per questo a lungo costretta all’esilio, nata a Cagliari e protagonista nel raccontare l’identità e l’emancipazione femminile. A lei sarà intitolata la biblioteca di via Montevecchio.
Nei luoghi alle targhe complete si aggiungeranno degli strumenti digitali che, nelle intenzioni del Comune, dovrebbero consentire di approfondire ulteriormente le figure. Intanto, la volontà di Palazzo Bacaredda sarebbe anche quella di accelerare l’iter per l’intitolazione di uno spazio della città a Nilde Iotti, prima donna presidente della Camera.
Le parole
«Con questa iniziativa – si legge nel comunicato ufficiale del Comune – Cagliari non solo onora l’anniversario della Liberazione, ma riafferma il proprio impegno nella valorizzazione del contributo femminile alla storia e nella promozione di una cultura della parità, attraverso la costruzione di una toponomastica più rappresentativa e inclusiva».
«La Resistenza – ha affermato la presidente della commissione Cocco – è stata in larghissima parte un movimento popolare, una resistenza civile per i valori della libertà, della democrazia e dell’antifascismo, sui quali la Costituzione e il Paese si fondano. La città celebra le partigiane, donne e concittadine che per questi valori rischiarono e persero la libertà e la vita, cui venne chiesto di non sfilare alla parata di Milano del 6 maggio, che vennero tenute lontane dalla storiografia ufficiale, nonostante avessero scritto, pagando un caro prezzo, la storia dell’Italia democratica e repubblicana. La loro disobbedienza, nella Resistenza prima e nella scelta di sfilare ugualmente poi, è duplice esempio di coraggio in nome della giustizia e dei diritti».