Omelia del Crisma

Baturi. «Non si è preti da soli»: la fraternità al centro dell’omelia crismale in Cattedrale Durante la Messa Crismale 2025, monsignor Baturi ha rivolto ai presbiteri parole di comunione e incoraggiamento, esortando a vivere il ministero come segno di unità, servizio e missione. «Vi voglio bene, prego per ciascuno di voi»

La messa crismale 2025 in Cattedrale, presieduta dall’Arcivescovo (foto Carla Picciau)

«Come quel giorno nella Sinagoga di Nazaret, anche i nostri occhi sono fissi su Gesù. Il ministero presbiterale è il dono di una comunione che precede, accompagna e sorregge». Con queste parole profonde e fraterne, l’arcivescovo di Cagliari, monsignor Giuseppe Baturi, ha aperto la sua omelia per la Messa Crismale 2025, celebrata nella mattina del Giovedì Santo nella cattedrale di Cagliari.

Un momento liturgico intenso, nel quale la Chiesa diocesana si è stretta attorno al proprio pastore per benedire gli oli santi e rinnovare le promesse sacerdotali. L’arcivescovo ha parlato direttamente ai presbiteri, con accenti affettuosi e appassionati: «Vorrei parlarvi come a fratelli che condividono con me l’intimità dell’unzione di Cristo».

Nel cuore dell’omelia, monsignor Baturi ha richiamato la necessità di vivere il sacerdozio in una comunione reale, concreta, che si esprima nella fraternità vissuta e non solo proclamata. «La nostra fraternità è opera dello Spirito Santo, generata dalla medesima unzione, e va custodita, nutrita, testimoniata». Un invito chiaro a vivere il presbiterio come corpo unitario, non come somma di individualità.

Ha inoltre sottolineato il legame profondo tra Eucaristia e ministero: «L’Eucaristia che celebriamo ci forma e ci conforma: è il principio di unità del nostro essere preti». Una comunione che si radica nella carità pastorale, nel servizio alla comunità e nella preghiera condivisa.

Il vescovo ha poi lanciato un forte appello alla missione, ricordando che il ministero presbiterale non si esaurisce nell’ambito ecclesiale, ma è per il mondo: «Siamo unti per i poveri, inviati per chi è lontano, mandati per spezzare ogni prigionia del cuore».

Concludendo l’omelia, ha rinnovato l’invito a custodire la gioia del Vangelo, anche nei momenti di fatica: «Siamo chiamati a rendere visibile la misericordia di Dio, a essere sacramento di comunione in un mondo diviso».

Una parola di comunione, missione e speranza, quella offerta da monsignor Baturi in questa Messa Crismale. Una parola che interpella e incoraggia, che unisce e invia. Una parola da accogliere, meditare e custodire.