Mahmood e Cucciari incantano Rai 3 con “Spunta la luna dal monte” e Maria Lai Tra musica, parole e identità, i due artisti sardi emozionano il pubblico con una performance che celebra le radici, denuncia l’isolamento e rende omaggio alla cultura dell’isola

Ieri sera su Rai Tre è andata in onda una performance intensa e profondamente evocativa che ha celebrato la cultura e l’identità sarda. Protagonisti Mahmood e Geppi Cucciari, entrambi legati alla Sardegna per origini e sensibilità, che hanno presentato una rivisitazione toccante del brano “Spunta la luna dal monte”, storico pezzo dei Tazenda e Pierangelo Bertoli.

Il duetto, emozionante e sentito, ha saputo unire la modernità stilistica e vocale di Mahmood con l’ironia e la profondità espressiva di Geppi Cucciari. La loro esibizione è diventata così molto più di una semplice interpretazione musicale: un vero omaggio a una terra complessa, fiera e spesso trascurata.

L’identità in musica: la forza di un brano simbolo

“Spunta la luna dal monte”, portata al successo nel 1991 al Festival di Sanremo, è un brano che mescola l’italiano e il sardo, e racconta con immagini forti e poetiche la durezza e la bellezza della vita sull’isola. Il testo parla di fatica, speranza e orgoglio, e ha contribuito a portare il patrimonio linguistico e culturale sardo all’attenzione nazionale.

Geppi Cucciari e la Sardegna dei legami e delle distanze

Nella parte recitata, Geppi Cucciari – cresciuta in Sardegna, tra Cagliari e Macomer – ha offerto un tributo commovente a Maria Lai, artista dell’“arte relazionale”, raccontando la storia dell’opera “Legarsi alla montagna”, dove un nastro blu lungo 27 chilometri cucì idealmente mani e case, amici e nemici, simbolo di un’umanità ricucita e riconciliata.

Ma non è mancato anche l’accenno ai disagi legati alla territorialità e ai trasporti, una realtà con cui ogni sardo convive quotidianamente. Cucciari ha sottolineato con toni dolci ma fermi: “Se vieni da un’isola, come noi, cambiare regione è un viaggio, un volo oppure un traghetto strapieno che parte lento alla sera tardi, molto tardi, molto lento.”

Un passaggio breve ma potente, che ha fatto vibrare corde profonde nella coscienza di molti italiani che conoscono o vivono le difficoltà dell’insularità.

Un messaggio forte, tra passato e futuro

La performance di Mahmood e Cucciari ha dimostrato come la televisione pubblica possa ancora offrire momenti di alto valore culturale e civile. Una serata che ha intrecciato musica, teatro e identità, portando sul palco la Sardegna come metafora universale: isola sì, ma tutt’altro che isolata.