Accordo Israele-Hamas: un passo verso la pace secondo gli Ordinari cattolici di Terra Santa La richiesta di un «cessate il fuoco necessario per fermare la distruzione, ma serve affrontare le radici del conflitto»

Gli ordinari cattolici di Terra Santa (archivio Foto Lpj)

Gli Ordinari cattolici di Terra Santa hanno accolto con favore l’annuncio del cessate il fuoco tra Israele e Hamas a Gaza, considerandolo un passo essenziale per fermare le ostilità e soddisfare i bisogni umanitari urgenti delle famiglie colpite. Tuttavia, avvertono che la fine della guerra non equivale alla fine del conflitto perché serve, hanno ribadito, un processo credibile e profondo per affrontare le radici storiche e politiche dello scontro, riconoscendo reciprocamente le sofferenze e promuovendo una cultura della fiducia.

Nel comunicato, diffuso a Gerusalemme, gli Ordinari esprimono la speranza che questo accordo possa segnare l’inizio di un cammino di riconciliazione, giustizia e pace sostenibile. Essi auspicano il ritorno dei pellegrini nei Luoghi Santi, affinché diventino simboli di preghiera e pace. Inoltre, sollecitano i leader politici e la comunità internazionale a elaborare una visione chiara per il futuro, basata su dignità, sicurezza e libertà per tutti i popoli della regione.

Il cessate il fuoco è visto come un segno di speranza nell’Anno Giubilare, che richiama la fedeltà di Dio. Tuttavia, gli Ordinari invitano tutte le parti coinvolte a negoziare con serietà i prossimi passi per una pace autentica e duratura, sottolineando l’importanza di superare la paura reciproca e l’uso della violenza come strumento politico.

L’assemblea degli Ordinari cattolici è presieduta dal cardinale Pierbattista Pizzaballa, patriarca latino di Gerusalemme, e include rappresentanti delle Chiese cattoliche latina, melkita, maronita, armena, siro-cattolica e caldea, oltre al Custode di Terra Santa, padre Francesco Patton.