Il 2025 si è aperto con un pesante scossone per la politica isolana. Il Collegio regionale di garanzia elettorale della Corte d’appello di Cagliari ha emesso un’ordinanza-ingiunzione sulla presidente Alessandra Todde, per irregolarità sulla rendicontazione delle spese elettorali. Francesco Caput, avvocato amministrativista, già avvocato dell’Avvocatura dello Stato, chiarisce alcuni punti tecnici che
stanno alla base della circostanza.
Quali sono i punti sollevati dal Collegio?
Partiamo da una considerazione preliminare. Dal disposto normativo emerge che la comunicazione debba essere effettuata dal collegio di garanzia al Consiglio regionale, una volta che l’accertamento compiuto dallo stesso Collegio sia divenuto definitivo. Finché l’accertamento non ha raggiunto la propria definitività, questo accertamento non può essere eseguito.
Torniamo alla domanda iniziale
Il Collegio di garanzia, a mio avviso, ha fatto una comunicazione, che è dovuta, ma l’ha fatta prima che il suo provvedimento avesse raggiunto il requisito della definitività. Tale provvedimento, può essere impugnato nel termine dei 30 giorni.
Ci spieghi meglio
Comincio da una annotazione di carattere mediatico. I giornali sono usciti riportando la notizia, con la dicitura che dichiarava la decadenza della presidente Todde. Questa espressione è fuorviante,
oltre che inesatta, perché il Collegio di garanzia può solo comunicare all’organo politico l’esito dei propri accertamenti. Il Consiglio regionale è l’unico organo legittimato ad adottare un eventuale provvedimento di decadenza.
In linea temporale quali sono i prossimi passi?
Qui ci addentriamo in un ginepraio di ipotesi. È vero che in un primo momento la presidente Todde ha annunciato di voler impugnare il provvedimento, però a tutt’oggi il ricorso non è stato ancora depositato.
Questo cosa comporta?
Purtroppo di fronte ai provvedimenti e agli atti politici, anche a livello nazionale, non ci sono in genere strumenti di tutela giurisdizionale. Significa che il cittadino non può portare all’attenzione di un giudice la questione avente ad oggetto la legittimità di quel voto, espresso dall’organo politico. Se la Camera adotta una delibera, come è già successo, riguardante una proposta di decadenza, l’esito di quel voto non può essere contestato da nessun cittadino.
Il Presidente del consiglio regionale, Piero Comandini, ha annunciato che sul caso lavorerà la Giunta delle elezioni. Quali sono gli scenari?
La Giunta delle elezioni ha una funzione istruttoria e una di proposta. Ricordiamoci che l’Aula non può mai essere vincolata dalle proposte che giungono dalla Giunta per le elezioni o da altri organismi. Inoltre, siamo sicuri che le norme invocate dal Collegio di garanzia, e che riguardano i consiglieri regionali eletti, siano automaticamente applicabili ai consiglieri cosiddetti di diritto? Sembra un interrogativo banale, ma non è così. Purtroppo il legislatore, nella sua legge elettorale, si è dimenticato di dettare delle norme specifiche per i consiglieri di diritto, come nel caso della Todde e del consigliere Truzzu. Se noi accediamo a questa interpretazione del quadro giuridico complessivo, io penso che la Giunta potrebbe, uso il condizionale, dichiarare la propria incompetenza, e non esprimersi su una proposta di decadenza.
Secondo lei come andrà a finire?
Opinione personalissima. La mia convinzione è che non succederà nulla nell’immediato, e neanche dopo.
di Maria Luisa Secchi
Dall’ultimo numero di Kalaritana Avvenire
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