Emergenza acque

Querzoli, Unica. Acqua a rischio: solo il 54,5% negli invasi, serve una svolta Gestione unificata, riuso, agricoltura di precisione e reti più efficienti per fronteggiare la siccità ricorrente

Anche quest’anno il sistema idrico sardo è in sofferenza: gli invasi sono riempiti solo per il 54,5%, una condizione classificata di allerta per la siccità dall’agenzia di distretto idrografico regionale, e che potrebbe mettere a rischio, in alcune aree, l’imminente stagione irrigua. Sappiamo dagli studi sui cambiamenti climatici in atto che situazioni di questo tipo si ripeteranno sempre più frequentemente in futuro. Un problema complesso, che comprende sia la gestione della risorsa idrica che il suo uso, come affrontarlo?

Dal lato della gestione, bisogna aumentare le interconnessioni tra bacini – per raccogliere l’acqua lì dove piove e poterla fornire dove serve – realizzare le manutenzioni straordinarie necessarie per riempire gli invasi al massimo della loro capacità e rivedere i piani di laminazione. Oggi, ad esempio, l’invaso di Cantoniera sul fiume Tirso può utilizzare solo il 49% del suo volume utile di regolazione.

In quest’ottica, la gestione unica del sistema idrico a livello regionale è un notevole punto di forza e un esempio di buona pratica a livello nazionale perché consente una ottimizzazione complessiva della risorsa.

Ma, se è importante garantire la disponibilità dell’acqua, è altrettanto importante non sprecarla. In Sardegna solo il 47% dell’acqua erogata arriva ai rubinetti delle reti comunali; circa il 10% in meno della media nazionale. Per questo sono urgenti adeguati interventi di ammodernamento e manutenzione della rete. Inoltre l’acqua che usiamo in città, una volta depurata, può essere riusata, evitando di scaricarla a mare. Servono però norme chiare e uniformi che promuovano il riuso delle acque reflue e meteoriche per l’irrigazione.

In agricoltura sarà la tecnologia il principale alleato per l’adattamento ai cambiamenti climatici: sistemi digitali, che monitorano costantemente lo stato delle colture e irrigano a goccia solo dove e quando serve, consentiranno di risparmiare dal 40% al 70% della risorsa irrigua senza ridurre il raccolto; e sarà l’integrazione con gli impianti agrivoltaici a fornire sia l’infrastrutturazione digitale sia il supporto economico necessari per rendere l’agricoltura di precisione realizzabile e competitiva.

Infine, ciascuno di noi dovrà fare la sua parte adottando comportamenti quotidiani responsabili e utilizzando l’acqua in modo sostenibile nelle nostre abitazioni.

Se abbandoneremo la logica dell’emergenza, e faremo da subito quello che serve per adattarci ai al clima che cambia, sarà possibile evitare gravi conseguenze e garantire un sereno futuro di sviluppo alla nostra Isola.

Giorgio Querzoli

Docente ordinario università di Cagliari – Dipartimento Ingegneria civile, ambientale e architettura sezione idraulica

Kalaritana – Avvenire di domenica 6 aprile 2025