Si è concluso a Roma il cammino «(Dis)uguaglianze», nato per celebrare i cinquant’anni dal convegno sui «mali di Roma» del 1974. L’incontro finale si è tenuto nella basilica di San Giovanni in Laterano alla presenza di Papa Francesco e del vicario generale monsignor Baldo Reina. Con l’obiettivo di analizzare le nuove sfide di giustizia e uguaglianza della Capitale, l’iniziativa ha aggiornato l’eredità del convegno di allora, un evento che sollevò l’attenzione della città sulle sue gravi problematiche sociali e urbane.
Durante il percorso, la Chiesa romana si è posta la stessa domanda sollevata dal cardinale Poletti mezzo secolo fa: «Cosa ha da dire la Chiesa a questa società?» Secondo Reina, oggi come allora, le risposte del Vangelo possono contribuire a ridare coesione sociale in una città ancora segnata da profonde disuguaglianze.
Nell’assemblea, i partecipanti hanno individuato quattro forme di povertà emergenti che colpiscono particolarmente la Capitale. La povertà educativa, che priva molti bambini di origini migranti di un accesso stabile all’istruzione; la povertà lavorativa, con impieghi scarsamente retribuiti o carenti; la povertà abitativa, per cui migliaia di famiglie restano senza alloggio popolare; e la povertà sanitaria, che nega a molti cittadini l’accesso alle cure.
Monsignor Reina ha concluso invitando istituzioni e cittadini a un impegno comune per superare queste disuguaglianze, ricordando che, anche se cambiate nelle forme, le problematiche del 1974 restano ancora attuali. La Chiesa, ha ribadito il vicario generale, intende dialogare con tutti, promuovendo una nuova alleanza per ridare speranza e dignità a Roma.
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